La salute dei nostri amici animali inizia dalla bocca, che come per noi andrebbe controllata con costanza e regolarità.
Ogni proprietario di animale, che abbia già avuto altre esperienze, vi potrà confermare quanto sia facile riscontrare nel proprio animale problemi come l’alito pesante (alitosi), gengive arrossate e sanguinanti, denti gialli e macchiati. L’animale può perdere saliva dalla bocca, grattarsi il muso e/o avere difficoltà ad alimentarsi. Tutti questi sintomi sono associati a Gengiviti e Parodontiti, due malattie causate molto spesso dal semplice accumulo incontrollato di tartaro dentale.
Che differenza c’è tra gengivite e parodontite? La gengivite, che può insorgere già per la presenza della placca dentale (deposito/attechimento di batteri sullo smalto dei denti), si aggrava nel momento in cui, per mineralizzazione della stessa placca, si comincia a formare il tartaro dentale. In questo stadio la gengivite è ancora reversibile e può essere curata semplicemente rimuovendo il tartaro. Persistendo, invece, il tartaro causa l’insorgenza della parodontite, (espressione della cronicizzazione della gengivite) che è irreversibile ed è caratterizzata da retrazione gengivale, perdita dell’osso di supporto per i denti e alterazioni delle loro radici. Tutto ciò può sfociare in una perdita totale dei denti e/o complicarsi con la formazione di ascessi e fistole, e addirittura con fratture spontanee (dette patologiche) della mandibola.
È vero che il tartaro in bocca può dare problemi al cuore?
È verissimo! Il tartaro offre ai batteri una protezione; gli stessi batteri, che aumentano notevolmente in quantità nel cavo orale, si insidiano anche sotto la gengiva raggiungendo i vasi sanguigni e linfatici peridentali. Questi stessi batteri, quindi, possono muoversi in due direzioni: per contiguità, cioé verso la lingua (causandone l’infiammazione, detta glossite) e le strutture vicine al cavo orale (gola, tonsille, cavità nasali e trachea, la cui infiammazione conseguente prende rispettivamente il nome di faringite, tonsillite, rinite e tracheite); per via linfo-ematica (cioè attraverso il sangue e la linfa). La presenza di batteri nel sangue è detta batteriemia. Attraverso questa via i batteri raggiungono tutti gli organi, ed è così che, a partire da un’apparente “banale” presenza di tartaro e della conseguente alitosi, si può arrivare a seri problemi cardiaci (endocarditi, fino allo scompenso cardiaco) e a carico di diversi altri organi, tra cui i reni (nefriti, fino all’ insufficienza renale), le articolazioni (artriti e artrosi), ecc.. Si capisce, quindi, quanto vari e gravi possano essere i rischi per la salute dei nostri amici animali.
Prevenire… è meglio che curare?
Ovviamente anche per i nostri animali vale la regola aurea! Oggigiorno, tutti i proprietari di animali attenti e coscienziosi sanno quanto sia importante la prevenzione di queste patologie. Visite regolari dal veterinario sono necessarie per identificare i primissimi segni di malattia quando ancora sono curabili, e per instaurare sin da cuccioli piani d’igiene orale. Il veterinario può consigliare (in funzione di specie, età e razza) l’utilizzo di specifici gel odontostomatologici, le tecniche e gli strumenti per l’igiene orale quotidiana, così come specifici dentifrici per animali.
Che cosa è la detartrasi?
La detartrasi è la rimozione meccanica del tartaro. Tale pratica è attuabile solo dal veterinario, che la propone coscienziosamente nel momento in cui, nel corso della visita accurata, rileva la presenza del tartaro. La detartrasi permette la regressione completa della gengivite e, assieme ad altre terapie necessarie secondo la gravità del caso, migliora nettamente le condizioni di salute (sia della bocca sia di altri organi ed apparati) anche quando si è già instaurata la parodontite. Oggigiorno la normalità è questa: che gli animali nel corso della loro ormai “lunga” vita siano sottoposti a cicli di detartrasi, esattamente come noi ciclicamente andiamo dal dentista per la pulizia dentale.
Il mio animale è anziano, può fare la detartrasi?
Il più delle volte, sì. In un animale anziano, cane o gatto che sia, la condizione più frequentemente riscontrata è la parodontite, con tutte le conseguenze possibili secondo quanto già spiegato. Tra queste, la difficoltà ad alimentarsi e la notevole alitosi (condizione che influenza negativamente la convivenza coi proprietari), rendono doveroso praticare la detartrasi, anche ai fini della prevenzione di un aggravamento delle patologie in atto. Un’attenta e diligente pratica anestesiologica consente di ridurre i rischi al minimo, anche in presenza di gravi patologie (come la cardiopatia e l’insufficienza renale). Nonostante tali condizioni aumentino i rischi anestesiologici, nella pratica di un professionista esperto l’esito è quasi sempre positivo. Vale sempre, comunque, il concetto che è doveroso consentire ai nostri amici animali una vita dignitosa e priva di sofferenze, e in questo caso l’ago della bilancia pende sicuramente nel decidere di procedere anzichenò.
Conclusione: Fiducia e Collaborazione
Trascurare l’igiene orale, così come per noi, può voler dire andare incontro a patologie gravi e irreversibili che andrebbero affrontate con complicate terapie mediche e chirurgiche. Prevenire le malattie del cavo orale del cane e del gatto è quindi una questione di fiducia e di collaborazione, oltre che di rispetto nei confronti dei nostri animali. Fiducia nell’affidarsi precocemente e periodicamente a un professionista che possa consigliare i migliori mezzi preventivi ed eventualmente porvi rimedio con la detartrasi e le cure necessarie. Collaborazione nell’attuare quotidianamente le indicazioni e i consigli del medico veterinario, non dimenticando mai che i vostri animali dipendono in tutto e per tutto da voi!